Tharamys

#FantavisionTale – Fulmini di Sangue

La vendetta è un piatto da gustare freddo. Questo è un detto antico quanto l’uomo e ben noto anche prima che Atlantide sorgesse e che la grande Lemuria sprofondasse per sempre. Potrei scrivere un trattato sui continenti sprofondani sotto la crosta terrestre e di cui non si saprà mai nulla, ma non è questo il caso. Qui abbiamo un giovanotto disperato che si prepara a dare battaglia, l’ultima, contro il nemico che ha spazzato via il suo popolo. Sangue e morte, ma anche vendetta e distruzione e magia, soprattutto tanta magia. Che, com’è noto, ha un prezzo salato per il suo utilizzo. Oh, a me il sale piace eh? Forse il protagonista avrebbe preferito sorseggiare qualcosa di più dolce. D’altro canto se chiedi l’aiuto di un dio dovresti pure aspettarti di pagare un conto divino. D’altro canto… ci sono dei che coi mortali se la spassano molto più dei bambini quando giocano con le bambole o coi soldatini. Racconto breve, ma intensissimo. L’elemento che più mi ha colpito è stato l’uso del flashback, di per sé molto difficile da implementare in un racconto, con un sapiente impiego del corsivo (italic) per alternare il passato al presente come solo alcuni grandi scrittori sono riusciti a fare senza rompere l’animo ai lettori.

Con avversari di questo calibro anche perdere è una festa.

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