Tharamys

Piccola storia triste

piccola

Titolone a tutta pagina per il mio ultimo lavoro.

PICCOLA STORIA TRISTE DI UNA PERSONA TRISTE
E PICCOLA!

Non senza uno smisurato orgoglio vi presento il mio ultimo lavoro.

Alt! Come? Niente maghi, Nani, orchi e tutto l’armamentario Fantasy che accompagna le mie storie?

Quasi. In compenso compaiono sciabole affilate con una firma illustre assai, Zorro con tanto di maschera e mantello e poi altri personaggi altrettanto coloriti come l’Innominabile, Maurizio (chi ha visto il Piccolo Diavolo?) e la professoressa Castelnuovo.

Stavolta si parla di esami di maturità, per chi ha letto la mia biografia “In Punta di Penna” potrebbe non essere una sorpresa. Infatti per scrivere questo libro ho attinto a piene mani dal mio passato e ci ho aggiunto il passato di tanti altri “colleghi” studenti che nel 1991 hanno affrontato gli esami di maturità. Visto il periodo mi pare giusto uscire con una storia del genere, specie quest’anno di “Didattica a Distanza”. DaD invece di D&D mi pare un buon compromesso, che ne pensate?

La storia narra di uno studentello semi-nullafacente di nome Prossimo Leoni che, dopo quattro anni e mezzo di beato fancazzismo la cui “maxima summa” è la messa in vendita della scuola, si ritroverà solo al banco perché il suo compagno di bravate è finito in ospedale dopo un brutto incidente in motorino. Privato del suo “mentore” si ritroverà da solo a fronteggiare l’Innominabile, professoressa di Italiano e Latino, che tenterà in ogni modo di rovinargli l’esistenza e la carriera scolastica.

Il modo in cui Prossimo reagirà, perché reagirà eccome se lo farà, sarà parecchio lontano da quello che avrei fatto io o chiunque altro di mia conoscenza… ma mettendo insieme i ricordi miei e di tanti altri studenti di quell’epoca ecco una storia che avrebbe potuto essere vera e che, se ci crederai anche tu, sarà stata vera in tutti i sensi.
Se lo hai pensato, lo hai creato… in qualche universo.
Allora: lo facciamo questo salto nel 1991?

Il tono è quello della commedia, la storia è totalmente inventata così come ben spiegato nell’incipit e posso assicurarvi sin da ora che “Nessun edificio scolastico, studente, docente o bidello è stato maltrattato per raccontare questa vicenda”, ma le risate non mancheranno né mancherà l’occasione per riflettere e ricordare che “Non scholae sed vitae discimus” vale a dire che a scuola si va per imparare a vivere, oltre che per studiare. Niente come l’andare a scuola ti insegna a come relazionarti con le persone che incontrerai nella vita e sono lezioni preziosissime: a scuola puoi permetterti di sbagliare, dopo non potrai più farlo senza pagare conseguenze salatissime.

Anche questo libro andrà a sostenere le cure per mia figlia Noemi, mi aiutate?

Dal 15 giugno sarà disponibile in doppio formato: ebook e kindle.

Chi desidera una copia con dedica può contattarmi al solito indirizzo o se si trova a passare dalla Val Rendena si riesce a prendere anche un caffè insieme.

3dPiccola

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