Test di scrittura – Trama, livello 2 82 Creato il Settembre 27, 2020 Per tharamys La Trama, altre 10 domande. Altre 10 domande per scandagliare i buchi di trama più stup semplici e diffusi. In un gioco di ruolo più persone raccontano, in base a un set di regole noto a tutti i giocatori, le azioni dei loro personaggi. Solo le azioni. In questo modo nella mente dei giocatori prende forma una scena pressoché identica ed è come vivere la medesima avventura. Hint: un lettore non necessariamente conosce il gioco in questione e potrebe non capire nulla. 1 / 10 Scrivi le scene di battaglia ispirandoti alle giocate di ruolo nel tuo RPG o del tuo film\libro preferito, ma solo per il personaggio principale, mentre gli altri sono soggetti alle regole della dura realtà? No, ma pure che lo facessi farei in modo che le regole diverse dalla realtà siano valide per tutti i personaggi e le situazioni. Sì. Non proprio. Magari le battaglie e le altre scene d'azione mi fanno da scheletro, ma poi devo renderle su testo ed è tutto un altro lavoro. Mi ispiro soltanto, poi adatto le regole in modo che la storia funzioni come dico io. Trasferisco alla lettera le battaglie tra PG e PNG per creare scene d'azione che, lo so, lasceranno tutti di stucco! Nel momento in cui usi un GdR (o più d'uno) per raccontare scene d'azione tagli fuori tutte le emozioni. La scena sarà anche dettagliata, forse anche comprensibile, ma il lettore non capirà nulla delle emozioni del personaggio e avrà molta difficoltà a empatizzare e quindi immedesimarsi col risultato di vedere il patto narrativo infranto. Siamo di fronte a un cliché bello grosso. 2 / 10 Le locande nel tuo libro esistono esclusivamente per permettere ai tuoi personaggi di avere una rissa? Sì, dove se no? No, e pure che accadesse non sarebbe la rissa lo scopo, ma mostrare aspetti dei miei personaggi. Non condanno l'uso della locanda per scatenare la rissa, condanno la rissa fine a se stessa. Faccio un esempio banale: in "Altrimenti ci Arrabbiamo" la rissa durante la sfida "Birre e Salsiccia" conclude il setup del mondo narrativo e definisce bene il rapporto tra i due protagonisti. Per cui anche se avviene in una "locanda", è un cliché bene utilizzato. Se invece la rissa fosse stata messa là per riempire un vuoto, se tutti gli elementi piantati in quel primo scontro non si fossero poi ritrovati ben sviluppati più avanti, il film sarebbe stato definito "inconcludente". Conta quanti caratteri dedichi a descrivere gli spostamenti da un luogo a un altro. Conta quanti caratteri dedichi a raccontare il resto. Se il primo totale supera più del 10% il secondo devi rispondere "sì". 3 / 10 I tuoi personaggi passano uno sconquasso di tempo per viaggiare da un posto a un altro, ma la storia non è incentrata sul viaggio, ma su quello che avviene in alcuni luoghi ben precisi? Sì No Nemmeno nei libri di viaggio si perdono più di poche righe a per parlare degli spostamenti tra un luogo e un altro e basta. Un viaggio è crescita e le descrizioni durante gli spostamenti, se sono più lunghe di qualche riga, includono sempre altro... come la crescita interiore del personaggio, il planting per altre scene, eccetera. Ho pochi suggerimenti per questa: o hai almeno un personaggio così o non ce l'hai. 4 / 10 C’è almeno uno dei tuoi personaggi che potrebbe e dovrebbe dire qualcosa che aiuterebbe il gruppo, ma si rifiuta di parlare perché altrimenti rovinerebbe la trama? E più in generale, c'è un personaggio che agisce o non agisce, per mandare avanti la narrazione come hai stabilito tu? Sì No I personaggi devono essere coerenti. Un personaggio buono e altruista che non aiuta il gruppo quando ne ha la possibilità viene visto come incoerente. E l'incredulità invece di restare sospesa torna di prepotenza. Questa è una domanda bastarda. Le risposte giuste sono due, ma capire come la penso non è facile. Tieni a mente cosa Dante Alighieri è stato capace di rendere plausibile. 5 / 10 Qualcuno nella tua storia stordisce qualcun altro con un’alabarda? O magari, per non ucciderlo, gli spara con delicatezza ? Sì, ma le regole del mondo narrativo che ho impostato me lo consentono. Sì, certo. No, ma pure che lo facessi farei in modo che le regole diverse dalla realtà siano valide per tutti i personaggi e le situazioni. No, non sarebbe plausibile nemmeno se fossi capace di scrivere come Dante Alighieri! Realtà e finzione narrativa sono due cose diverse. Non potrai mai mostrare la realtà in un romanzo, ma solo la tua personale visione della realtà adattata a quello che i tuoi personaggi possono o non possono fare. In questo modo riesco a rendere credibile (o almeno ci provo) un mondo del tutto diverso dal nostro dove la magia funziona. Dante riuscì, bontà sua, a rendere credibile l'Inferno e, soprattutto, il Purgatorio: ci riuscì tanto bene che la Chiesa Romana adottò la sua visione nel proprio credo e non si oppose quando la Commedia dell'ormai defunto Dante ricevette l'appellativo di Divina. Per tornare all'esempio della pistola che spara con delicatezza: fissare nel proprio mondo narrativo delle regole è importante. Se nomini una pistola questa uccide quando spara. O uccide o manca il bersaglio, ma le ferite da arma da fuoco sono sempre gravi o gravissime. Non c'è tempo da perdere, bisogna curarle o rassegnarsi a morire più o meno velocemente. Idem per l'alabarda: se ti colpisce un palo lungo non meno di 180cm che termina con un elaborato mezzo chilo (o più) di acciaio affilato è poco credibile che tu riceva solo danni da stordimento. Ricorda quanto è stato detto sulle "regole del mondo narrativo" 6 / 10 Qualcuno nella tua storia stordisce qualcun altro protetto da una corazza a piastre completa?Ovvero: in una scena un cavaliere in armatura completa vince un duello senza riportare neanche un graffio e in un altra, lo stesso un altro personaggio, viene stordito con tutta l'armatura grazie al solito "colpo alla nuca"? Sì No Se introduci una regola, tipo "non si può essere feriti\danneggiati dentro una corazza" poi non puoi cambiarla a piacimento. Nel mio piccolo ci tengo a rispettare il patto narrativo col lettore: se una corazza protegge, protegge sempre e se non trovo un modo coerente faccio in modo che quella corazza, per qualche ragione, non sia al suo posto. Oppure cambio metodo di stordimento. Insomma ti sei concentrato più a offrire anagrammi e sciarade invece di costruire una storia? 7 / 10 Una gran parte del tuo libro consiste in giochi di parole, al fine di creare l'atmosfera giusta? Sì No Offrire più livelli di lettura di una storia è importante: nei miei romanzi ho sfruttato i meccanismi di tanti giochi enigmistici e non per costruire nomi di luoghi, elementi orografici e molto altro, ma sempre prestando attenzione affinché il suono delle parole ottenute fosse coerente con l'ambientazione. Insomma al primo posto c'era la storia e poi venivano i giochini. Al lettore rimane il piacere di godersi la storia e poi, se ne ha voglia, di risolvere indovinelli e sciarade. Se voleva risovere quelli e fare a meno della storia si comprava la settimana enigmistica! Hint: la coerenza del personaggio è mantenuta sempre? 8 / 10 Il tuo eroe è un bullo che è capace di reggere numerosi colpi da parte dell’equivalente fantasy di uno spadone a due mani, ma è spaventato da una ragazzina con un coltello? Sì No Un personaggio del genere deve dare addosso alla ragazzina, o comunque porsi in una condizione di superiorità salvo poi essere smentito dai fatti... se hai letto Martin è esattamente quello che succede tra Il Mastino e Arya Stark. Se devo far provare paura al Bullo non sarà il coltello della ragazzina a spaventarlo, ma qualcos'altro. Senza scomodare il soprannaturale, la ragazzina potrebbe conoscere qualcosa del bullo che può sfruttare a suo vantaggio come un segreto, una dipendenza o una fobia. Sii onesto o onesta nel rispondere 😉 9 / 10 La tua storia include un numero consistente di razze differenti e che hanno esattamente un paese, un re e una sola religione? In altri termini: hai persone di diversa estrazione sociale tutti con le medesime idee, gli stessi modi di esprimersi e le stesse abitudini? Sì No La caratterizzazione dei personaggi serve proprio a poter rispondere "NO" a questa domanda. Quanto conosci bene il gruppo o l'organizzazione? 10 / 10 I gruppi meglio organizzati e numerosi nella tua ambientazione sono... Gilde\Vere organizzazioni governative Un nome ideato da me per descrivere una gilda \ Un'organizzazione fittizia, ma che sembra vera. Il termine "Gilda" è inflazionato e andrebbe usato con cautela. Lo stesso vale per organizzazioni reali come FBI, Polizia e Carabinieri. Fate in modo che i vostri personaggi si possano differenziare, che i nomi delle vostre organizzazioni suonino così reali da sembrare vere. Cussler creò la National Underwater Marine Agency - NUMA, e ancora oggi c'è gente che si chiede dov'è che ha sede, il termine Gilda può essere sostituito da tanti altri termini come confraternita, fratellanza, federazione, unione ecc... nei miei romanzi cerco di prestare attenzione anche all'etimologia delle parole che uso. Così da non utilizzare a casaccio il termine ma solo là dove effettivamente ha senso. Insomma di termini come Gilda o nomi di organizzazioni reali cerco di farne il minor uso possibile. Your score isThe average score is 67% LinkedIn Facebook Twitter VKontakte 0% Ricomincia quiz