Tharamys

Elfi

Da che parte comincio? Dalle orecchie a punta? Dal loro amore (a mio avviso un po’ malsano) per tutte le forme di vita? Per la maniacale attenzione con cui si integrano con tutti gli ecosistemi possibili? Creature così non possono esistere in un mondo dominato dalla selezione naturale: sarebbero diventati cibo per draghi da tempo immemore, ma come i calabroni che non dovrebbero volare: se ne infischiano e continuano ad esistere.

Gli elfi hanno un ciclo vitale piuttosto lungo: il più anziano di loro attualmente in vita ha circa 200 decadi sulle spalle rughe in viso e capelli candidi. Significa che ha compiuto da poco 2000 anni. Gli elfi sono MOLTO longevi, e con una memoria al carburo di tungsteno (è un modo per dire che ricordano tutto, dalla nascita alla morte), ma in aggiunta hanno grande agilità e sanno comunicare molto bene. La forza non è la loro caratteristica principale, ma non se ne fanno un cruccio: è insita in loro la ferma convinzione di essere la razza eletta (fatto comune a quasi tutte le razze di Tharamys e a molte religioni) per cui non stanno a soffermarsi su piccolezze come la forza fisica o la spada più lunga.

In tutto ciò che fa e che dice un elfo passa sempre il messaggio: io faccio parte del popolo eletto, tu no.

Questo li rende un pelino spocchiosi, antipatici e poco inclini a mescolarsi con gli altri popoli di Tharamys: a riprova di ciò, appena riesco a pubblicare una mappa fatta come si deve della regione di Tharamys vicino a Kirezia, vi è un esagono marcato come “foresta di Nivalis” che rappresenta l’accesso ad una delle enclave elfiche più grandi aldiquà dell’oceano Dei-Talant. Chi entra nella foresta di Nivalis sperando di incontrare gli elfi, tuttavia, deve aspettarsi una grossa delusione: probabilmente riuscirà a riemergere dai rovi dopo una settimana di bestemmie. A Nivalis si entra solo su invito: gli incantesimi che la proteggono sono potentissimi e in grado di disorientare anche un drago. Inoltre tutta la foresta giace su un piano di realtà perpendicolare, molto più grande “all’interno” che all’esterno (e questo volevo dirlo da tanto tempo. Tempo e Relativa Dimensione nello Spazio… per chi vuol cogliere una citazione che non guasta mai).

Si dice che col popolo dei nani siano come cane e gatto: è solo una leggenda, naturalmente. Corroborata da abitudini molto diverse: gli elfi amano la natura, i nani amano la roccia. Gli elfi si commuovono quando vedono un cielo stellato, i nani si sentono a disagio. Gli elfi più estremisti potrebbero uccidere un cacciatore che uccide un cervo, i nani quel cervo lo trasformano in bistecche e prosciutti molto volentieri… e potrei continuare per molte pagine: difficilmente due razze potrebbero avere meno punti in comune, ma poiché tra essi vi è l’habitat le due razze non sono quasi mai entrate in conflitto. Da qui il motivo per cui dico che si tatta solo di abitudini diverse che rischiano di degenerare in rissa (e a proposito: mi aspetto un commento da parte dei miei amici a questo articolo). Dimenticavo di dire che ai nani le risse piacciono da matti, sono il loro sport nazionale.

Gli dei abbiano pietà del bardo elfo che suona con una compagnia di nani tra gli avventori dell’osteria. Nella migliore delle ipotesi dovrà liberare i capelli dalla zuppa di fagioli che gli è, inspiegabilmente, volata in testa. Nella peggiore… ricordate mica Assurancetourix uno dei personaggi creati da Oderzo e Goscinny? Questo signore, bardo anche lui, finiva sempre male non appena tentava di suonare qualche nota.

 Altra diceria è che gli elfi siano più versati nelle cosiddette arti magiche… semplicemente hanno alcuni innegabili vantaggi: la memoria che li aiuta nella preparazione degli incantesimi, un’aspettativa di vita lunghissima e la Vista di cui sono dotati e che gli permette di correggere eventuali errori durante la preparazione degli stessi, tra le altre cose.

La vista degli elfi è molto diversa da quella degli umani, o di molte altre razze presenti su Tharamys: come gli orchi e i draghi anche gli elfi sono in grado di percepire il continuum in sei dimensioni, ma solo tre dimensioni per volta. Questa capacità, unita alle altre fa di loro una delle razze più rispettate di tutta Tharamys, anche se di rado un elfo vi fa ricorso: raramente conoscere il futuro è utile. Spesso la conoscenza di un evento futuro determina l’avverarsi di altri eventi diversi da quello previsto, tuttavia una sbirciatina in quello che gli elfi chiamano “futuro imminente”, vale a dire 2-3 secondi avanti, permette di capire al volo le intenzioni di un avversario, evitare un’imboscata, vincere a dadi… eccetera. Spesso si dice “va a giocare a dadi con un elfo” per dire a chi si ha di fronte “possa tu perdere tutto ciò che possiedi e anche qualcosa di più”. Tranne nel caso di un incantesimo “sbagliato”: là gli è davvero utile perché gli basta pensare di lanciare l’incantesimo appena preparato per sapere con certezza se questo è stato ben predisposto oppure no. Spocchiosi, boriosi, razzisti e tutto sommato antipatici sanno comunque rendersi utili quando occorre… “beati quei popoli che non hanno bisogno di elfi” dice un vecchio proverbio nanico… e probabilmente ha ragione.

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