Tharamys

Elasson

Da che mondo è mondo il piccolo popolo è sempre esistito… almeno qui a Tharamys, solo che non mi andava proprio di chiamarlo così: avrei dovuto attenermi rigorosamente alla descrizione fornita dalle leggende celtiche o, peggio, a quella fornita da Tolkien che ammiro, ma che proprio non sono in grado di imitare né di copiare.  In compenso avevo in mente dei tipi paciocconi e simpatici che si aggiravano di qua e di là sempre pronti a dare una mano (in cambio di qualcosa o per aver ricevuto aiuto) e che potessero in qualche modo fungere da “espediente letterario” quando necessario.

Il nome Elassoi a chi ha studiato il classico dovrebbe tornare familiare è greco antico e: οi ἐλάσσωi (pron: oi elassoi) vuol dire “i più piccoli”, dunque ecco risolto il problema di come chiamare i miei piccoletti immaginari.
Gli elasson chiamano se stessi λεώς (pron: leòs = popolo) a volte seguita da ἐλάσσων  (leòs elasson) ovvero il popolo più piccolo. Ok, le mie conoscenze di greco antico sono piuttosto scarne e il dizionario non aiuta, ma “a orecchio” mi suonava proprio bene e quindi l’ho usato. Non me ne vogliano i puristi del greco: questo non è un compito in classe e il demiurgo di turno sono io: altre domande?

La stragrande maggioranza degli elassoi è girovaga e vive di commercio. Spesso si incontrano degli elassoi alla guida di enormi (per i loro standard) carri trainati da robustissimi pony che viaggiano di paese in paese, di città in città, e scambiano di tutto con tutto… facendo in modo di avere sempre la parte più vantaggiosa. Durante la loro lunga vita (si dice che possano vivere in eterno, come gli elfi) fanno di tutto, ma senza mai restare troppo a lungo nello stesso posto: si annoiano facilmente. A dispetto dell’origine greca del nome gli elassoi hanno tutti nomi legati alla tradizione italiana e proprio per ricordare “casa mia” gli ho dato anche un’altra grande abilità. Son tutti buongustai: amano mangiare in modo appropriato (ovvero abbondante e gustoso), da qui le proporzioni tendenti allo sferico.

Mercanti e cuochi, gli elassoi sono dei diplomatici nati: riescono, grazie alla cultura del “ben mangiare” e del “le differenze mi arricchiscono” profondamente radicata in loro, a mettere letteralmente “tutti attorno ad un tavolo” (che, tra l’altro, è uno dei loro tipici modi di dire). Non paghi di questo, gli elassoi sono dei veri e propri maghi della cucina e sanno trasformare qualsiasi alimento in una pietanza gustosa ed appropriata per ogni palato (e come s’è visto a Tharamys i palati possono essere davvero MOLTO diversi).

Si dice che siano immortali, ma solo perché nessun elasson è mai stato visto morire di vecchiaia. Esseri tanto indifesi che girano di qua e di là per una terra piena di così tanti pericoli, prima o poi fanno una brutta fine e quando accade non ci sono testimoni… o superstiti. D’altro canto incontrare un elasson dai capelli “sale e pepe” vuol dire avere di fronte un essere che “va per i mille” e che ha affrontato e vinto una tale quantità di pericoli e difficoltà

Sono longevi, è vero, quasi quanto gli elfi (che diventano “anziani” intorno ai 1000 anni e decrepiti oltre i 2000, ammesso che arrivino a tanto), ma sono anche più avventati e imprudenti: il loro ciclo vitale si aggira intorno ai 1500 anni, dècade più dècade meno e fanno decisamente più figli degli elfi (mai quanto gli umani che nell’arco della loro breve vita possono metterne al mondo una dozzina e farne diventare adulti più della metà), ma data la loro natura curiosa ed imprudente sono per la maggior parte destinati ad una vita assai corta rispetto alle aspettative.

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