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Io Scrittore – l’astuzia che sorprende

Tra tutti i candidati che ho esaminato per Io Scrittore, l’autore o l’autrice di questo testo è quello che più mi ha sorpreso in astuzia.

trama: 6, Personaggi: 8, Originalità: 4, Italiano: 3
Genere: NG
Indizio: Genocidio a sorpresa e rinascita.

Si parla di un paese felice, dove la vita scorre tranquilla fino a quando alcuni gravi problemi sociali, a lungo ignorati, vengono fomentati per dare vita a una tragica guerra civile.
A essere fuorviante è il titolo che da grande risalto alla parola “genocidio” e al continente dove esso avviene. In realtà non è così: la vicenda ha inizio in un paese specifico, ma si conclude in fretta e poi si parla di tanto altro che nulla ha a che vedere col genocidio o col continente in questione. Vengono trattati numerosi temi che spaziano dalla violazione dei diritti umani, al traffico di esseri umani, prostituzione, sfruttamento del lavoro (vedi schiavitù). Tutto questo è presente in “presa diretta”, senza alcun filtro. E allora perché questi voti? Be’, per la forza dei personaggi ha meritato un otto, ma procediamo con calma.

Il Giudizio

Questo non è un romanzo, è un resoconto. Ricordo bene il periodo della guerra Inter etnica tra Xxxx e Yyyyy e i reportage che giunsero in italia durante quella mostruosa carneficina. La non storia proposta in questo scritto pone il punto di vista dietro gli occhi di chi quegli orrori li ha vissuti in prima persona.
È una “non storia” perché non c’è un arco di trasformazione ben definito dei personaggi. Semplicemente vi è una serie di fatti riportati così come sono avvenuti senza alcuna logica, così come senza logica sono state le stragi avvenute in quei giorni.

Trama

Dal punto di vista narrativo lo considero un resoconto perché la protagonista racconta quando era più efficace mostrare e mostra invece di raccontare là dove un veloce racconto avrebbe mantenuto il ritmo della narrazione. La presentazione del mondo narrativo è dettagliata, completa a livello quasi certosino. Nel momento in il conflitto tra orizzonti (in q.c. la guerra) entra nel vivo invece la narrazione diventa meno dettagliata, tutto si sfuma nel racconto. Eppure qui dovremmo essere “nel vivo” della narrazione, l’ingresso della protagonista nel mondo straordinario tipico del II atto, dove il titolo del libro ha il suo “perché”.
Invece è solo un episodio di una vita intensa e travagliata che va ben oltre il genocidio e include molto altro tra cui i viaggi in motoscafo tra Zzzzz e Hhhhhh. Vita che, perlopiù, è raccontata con un italiano non buono e offerta (sembra) al solo scopo di essere conosciuta.

Personaggi

I Personaggi sono fortissimi: hanno sopportato prove che farebbero tremare i polsi al più navigato dei miei compatrioti, ma la loro forza è soprattutto raccontata, quasi mai mostrata. Un peccato perché a potersi calare completamente nei loro panni si offrirebbe al lettore tutta la devastante crudezza dei fatti accaduti alla protagonista. Cosa che cambierebbe, a mio avviso, il modo di pensare di molte persone.

Originalità

Non è un’opera originale: tanto sul genocidio Mmmmmmmm, che sulla tratta di schiavi si sono spesi fiumi d’inchiostro. Può essere interessante il punto di vista dell’autrice, ma questo deve essere corroborato da un editing in grado di trasformare il testo in una storia capace di colpire il pubblico con la dovuta forza e di vendere, perché altrimenti non sarebbe sostenibile.

Grammatica

La vera “Caporetto” di questo testo è la Grammatica. Se dessi un voto più alto di 4 farei un torto agli altri partecipanti. Forme verbali errate o assenti, aggettivi mal coniugati nonostante la segnalazione del correttore ortografico, errori nell’uso di pronomi e altri ancora sono tipici di chi ha approcciato la lingua italiana in modo “artigianale”, per così dire. Nulla che un po’ di esercizio non si possa correggere.

A mio giudizio da questo testo si possono trarre tre-quattro libri. Uno dedicato al massacro Mmmmmmmm e all’E.L.S. (<omissis>), uno al difficile ritorno alla vita, alla scomparsa di <uno dei protagonisti> e al suo ritrovamento, uno all’inserimento in Hhhhhh e in mezzo l’avventura di <uno dei protagonisti> dal suo rapimento sulle pendici del vulcano fino al suo ritrovamento in Hhhhhh.

E poi la sorpresa

Avrei messo pure 7 in originalità, ma il confronto “tra indizi” con un altro partecipante aveva messo in evidenza moltissimi punti in comune, pur essendo titolo, autore e nomi dei personaggi differenti. Troppi punti in comune. Insomma il sospetto che l’autrice avesse cambiato titolo e nomi dei personaggi per far partecipare l’opera più volte era diventato troppo grande per poter sorvolare. Un metodo senz’altro astuto, sorprendente perfino. Ho segnalato il “sospetto” e scolato all’organizzazione l’onere di smazzarsi tutte le opere partecipanti in cerca delle “copie”, ammesso che ne avessero voglia. E dunque l’opera non è proprio originale, visto che ne è stata iscritta almeno un’altra copia.
Se poi si è trattato di un mezzuccio per passare nei 300 (e allora mi domando: quante copie ha iscritto la tipa e quanti giudizi, più o meno sparati ad minchiam, ha postato per affossare altrettanti autori e farsi spazio) questo non posso dirlo. Ci ha pensato Io Scrittore e mi attengo alla decisione dell’organizzazione.

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